Vi propongo la lettura della versione integrale dell’articolo che ho scritto per il settimanale “IL FRIULI”
Un colore non viene mai scelto casualmente, la preferenza verso un colore può avvenire secondo due criteri: un criterio soggettivo o un criterio oggettivo.
Quando prevale il criterio soggettivo i colori protagonisti sono quelli che corrispondono al proprio gusto, se prevale l’oggettività i colori sono scelti perché più appropriati all’uso dell’ambiente, nonchè di esigenze peculiari dello stabile ed anche all’orientamento della stanza. Perché la scelta di toni caldi o freddi dovrebbe considerare l’illuminazione naturale e l’esposizione: a nord sono preferibili colori caldi poiché tipicamente sarà meno illuminato e verrà stemperato dalla luce naturale fredda indiretta; se il colore caratterizza una stanza collocata a sud si potranno scegliere anche tonalità fredde, più scure e più azzardate.
Quando si selezionano i toni per locali commerciali, studi professionali, uffici e luoghi di lavoro in genere è sempre preferibile utilizzare criteri oggettivi. Per chi lavora in casa la scelta è ancor più importante poiché bisogna considerare che alcuni colori stimolano maggiormente la riflessione (blu), l’appetito (arancione), ci fanno sentire più produttivi (giallo), allertano (rosso) o al contrario rilassano(verde).
Mi è capitato di entrare in uno studio di un medico chirurgo estetico, curato, in cui la sala d’aspetto era caratterizzato dai toni del lilla e viola mentre lo studio era su arredi e complementi di color rosso lacca.
Qual’è l’effetto dei colori scelti sull’inconscio dei pazienti?
Mi piace la definizione del viola fatta dal Dott. Luca Coladarci, psicologo e psicoterapeuta, secondo cui il viola è la tonalità della “congiunzione degli opposti”, intesa come complessità iniziale che spinge alla trasformazione, alla ricerca costante di un nuovo stato, e di nuovi equilibri, “trasformazione spesso sofferta”. E’ la sintesi della “passione ed irruenza del rosso” ( impulso terrestre) “con la tranquillità e la trascendenza del blu” ( il celeste, la quiete), è il colore del periodo quaresimale, della Passione di Cristo ove egli si spoglia della natura umana (rosso=carne) per unirsi a Dio ( blu=divino); il viola risulta quindi la moderazione.
In cromoterapia si utilizza per rallentare l’attività cardiaca e favorisce la connessione con la propria parte spirituale.
E’ quindi il colore più adatto per accompagnare un paziente in un momento tanto delicato di un cambiamento estetico?
Potrebbe essere il colore più adatto per molti, ma non per tutti! E’ un colore che si deve scegliere, o meglio, che si arriva a scegliere attraverso un percorso personale poiché il colore ha due facce opposte: se non scelto e gradito sortisce piuttosto il senso di mistero e paura dell’ignoto.
Se è vero che prima di effettuare un cambiamento estetico il Professionista avrà accertato la maturità psicologica del paziente è vero anche che non tutti i pazienti in attesa potrebbero averla raggiunta e si potrebbe sortire in loro l’effetto contrario.
Una scelta cromatica più accogliente, calda e familiare in grado di rillassare “qualsiasi” paziente forse sarebbe potuta essere l’opzione più adeguata.( bianco, beige, verde )
Una volta varcata la soglia dello studio si viene, a seconda degli stati d’animo, accolti ( calore ) o allarmati ( attenzione!) da un ambiente bianco e rosso.
Il rosso è un colore che offre diverse sfumature e sarebbe stato utile selezionarne una più adeguata. E’ un colore che balza all’occhio, magnetico, importante ed autoritario nelle sue sfumature più scure, ma è anche il colore del semaforo, dei divieti, del sangue.
E probabile che il blu invece avrebbe favorito il fluire di una sensazione di calma nel paziente. Il Blu infatti è il colore del cielo e del mare, sembra essere il colore preferito dal genere umano, almeno in Occidente, (Eva Heller, sociologa ed esperta in psicologia del colore) trasmette pace ed è associato ad una personalità serena. Ricorda la pulizia, non invadente ne’ aggressivo, è il colore della Madonna. Il Blu oltremare è probabilmente il colore più adatto da indossare per un colloquio di lavoro. Suggerisce integrità e professionalità, inoltre è incoraggiante.
Vi invito ad osservare sui loghi o cartelloni pubblicitari che vi attorniano. I colori vengono scelti, valutati e soppesati con moltissima cura. Siamo costantemente circondati dai colori, siamo a contatto con loro tutto il giorno: li trattiamo, li indossiamo, li abbiniamo e manipoliamo senza quasi rendercene conto; ne siamo così saturi dal non accorgerci più della loro influenza sulle nostre azioni e stati emotivi; allo stesso modo i colori che scegliete per la vostra casa “parlano”, vi influenzano e svelano molti di voi… ne siete consapevoli?